INDIA
I NOSTRI PROGETTI
Progetti nel Subcontinente Indiano
La Fondazione Umanitaria Arcobaleno (FUA) sostiene diversi progetti nei tre stati meridionali del subcontinente indiano: Kerala, Tamil Nadu, Andhra Pradesh.
Ai bambini inseriti nei nostri progetti vengono dati: sostegno educativo e cure mediche adeguate.
Ai bambini ospiti in ostello viene dato vitto e alloggio. Ai bambini esterni viene garantito un pasto al giorno.
Inoltre, a dipendenza di necessità locali, la FUA finanzia programmi speciali straordinari.
“Tutto ciò che non viene donato va perduto”
(Proverbio indiano)
DESIDERI GIÀ REALIZZATI
La mia esperienza in India
Era poco prima di Natale quando ho conosciuto per la prima volta Costanzo Marchi dietro la coloratissima bancarella della Fondazione Umanitaria Arcobaleno. Faceva un freddo glaciale ma lui sorrideva come al suo solito.
Era a pena tornato da un viaggio in India e gli si leggeva negli occhi una grande energia, energia che ho percepito sin dall’inizio del nostro incontro.
Mi ha raccontato della Fondazione, dei progetti che essa manda avanti in India e Nepal, dei bambini che sono aiutati e di tutto quello che molti volontari e donatori possono fare dalla Svizzera.
Mi sono subito entusiasmata ai progetti indiani, sicuramente perché ho sempre avuto a cuore le questioni umanitarie e perché proprio in quel momento volevo fare un’esperienza forte in un paese meno fortunato del nostro, in un contesto completamente diverso da quello in cui sono cresciuta.
Non ho esitato un’istante a propormi come volontaria per accompagnarlo durante il suo prossimo viaggio.
Anzi, ad ogni incontro che facevamo, la voglia e l’eccitazione di immergermi in questa nuova anche se dura realtà, cresceva sempre di più.
Novembre 2011: finalmente la partenza per Kochi, la prima tappa del nostro giro indiano, che comprendeva la visita di ben 9 ostelli in due settimane, dal Kerala all’Andrah Pradesh, passando attraverso le montagne del Tamil Nadu e le pianure del Karnataka. La sfida era grande, ma le soddisfazioni da vivere lo sarebbero state ancor di più.
Ricordo perfettamente il nostro arrivo all’alba all’aeroporto di Kochi, eravamo stravolti dal viaggio, dal fuso orario ma soprattutto dall’umidità.
Per fortuna le “Sisters of the Destitute”, che si occupano dei bambini e gestiscono gli orfanotrofi, ci hanno accolti con biscotti e caffè.
Quando siamo arrivati a Mercy Home, le bambine erano già partite a scuola, ma si poteva comunque percepirne la presenza sulle mura dell’ostello.
La sera stessa ci hanno offerto un magnifico spettacolo di danza che non potrò mai dimenticare.
Così iniziò la nostra odissea indiana e si prosegui con treni affollati, tuc-tuc spericolati e diverse mucche e capre evitate sulle strade.
Nonostante tutto, siamo comunque riusciti a visitare tutti gli ostelli sostenuti dalla Fondazione, regalando a tutti i bambini incontrati un sorriso sincero.
Quando siamo arrivati ad Andhra Rani Home, l’ultimo degli ostelli da visitare, la stanchezza cominciava a farsi sentire, ma questo non ci ha impedito di arrampicarci insieme alle 72 bambine sulla “piccola Himalaya” come la chiamano loro, un sentiero roccioso che si trova proprio dietro all’ostello.
Qualche giorno dopo, Costanzo partì per altre avventure, mentre io decisi di trattenermi ancora tre settimane con le bimbe di Andhra Rani.
Ripensandoci, quelle tre settimane hanno profondamente segnato la mia vita. Per sempre ricorderò le lezioni di doposcuola in inglese, i giochi all’aperto durante i fine settimana, gli addobbi natalizi e la costruzione del presepe, i pomeriggi “cinema” con un televisore così piccolo che dovevamo ammucchiarci tutti davanti per vederci qualcosa, la cura del coloratissimo giardino all’entrata, le lezioni di telugù che mi impartivano le ragazze più grandi.
Quelle tre settimane sono bastate a riempire la mia mente di tanti bellissimi ed incancellabili ricordi.
Il tempo è voltato così in fretta che in un batter d’occhio ci siamo ritrovati a festeggiare il Natale tutti assieme, e, per l’evenienza, le “Sisters” mi hanno regalato un bellissimo sari che le ragazze mi hanno insegnato ad indossare.
I bambini aiutati dalla nostra Fondazione sono dei bambini felici e sorridenti, invito tutti i padrini e le madrine ad andare a trovarli almeno una volta, perché quando si trascorre del tempo con loro, ci si sente come travolti da un forte entusiasmo che ci incitava ancor più a perseverare nella nostra virtuosa missione.
Ringrazio di cuore tutte le persone che rendono possibili questi progetti in India, da tutti i membri della Fondazione Umanitaria Arcobaleno a tutte le “Sisters” e i “Fathers” che si occupano calorosamente dei vostri bambini sul posto.
Sono tutte delle persone straordinarie, ricche di umanità e di solidarietà.
Un ringraziamento particolare va al mio caro amico Costanzo, che anno dopo anno intraprende questo intenso viaggio per assicurarsi che i vostri bambini stiano bene.
Grazie per esserti fidato di me e di avermi dato la possibilità di vivere quest’esperienza vera e profonda nella realtà indiana.
ILARIA
Breve riassunto di altre opere effettuate negli anni in India
SWAGAT Project, Kuarmunda, Orissa (progetto ora concluso) aper 12 anni abbiamo provveduto all’educazione di circa 1’500 bambini, l’80% dei quali di origine tribale. Abbiamo inoltre contribuito a costruire il centro scolastico ( scuola elementare, Scuola media e High School), una scuola elementare a Dumandiri, circa 40 case in mattone per la popolazione indigente e, infine, a munire il centro scolastico di Kuarmunda di una “Computer Room”.
ST. ALBERT’S HOME Project, Monsada, West Bengal (progetto ora concluso)
Costruzione di una scuola elementare
Costruzione di due villaggi di case in mattone (Shantipara e Bagipara).
Costruzione di un Vocational Training Centre e una Community Hall.
Aiuto diretto per l’autosussistenza con distribuzione di mezzi lavorativi (Van-Rickshaw, capre, mucche ecc.) a famiglie particolarmente bisognose e costruzione di un dispensario poi affidato alle Suore di Madre Teresa di Calcutta.
Installazione di una cinquantina di pompe per l’acqua potabile.
ST.VINCENT PROVIDENCE HOUSE, Palai, Kerala (progetto ora concluso)
Aiuto ad una casa per anziani
Costruzione di un ospedale per bambini/e in uno slum di Calcutta (progetto ora gestito da enti locali).
Costruzione di un villaggio (40 case) in bambù , Kanchan Valley Colony, a Mal, West Bengal (progetto ora concluso)
Costruzione di un dispensario ed asilo a Manalady, Kerala.
GANDHI ASHRAM (progetto ora concluso), Kalimpong, West Bengal, per 8 anni abbiamo contribuito all’educazione scolastica di circa 140 bambini e abbiamo sostenuto l’orchestra d’archi da loro composta.
JESU NIKETAN (progetto ora concluso), Matigara, West Bengala, per 10 anni ci siamo occupati di dare educazione scolastica a circa 150 bambini appartenenti a famiglie estremamente povere che vivono negli slum sorti sulle sponde del fiume Balason.
TSUNAMI MANAKUDY (progetto ora concluso) Tamil Nadu. Dal 2004, a seguito dello Tsunami, aiutato il villaggio dei pescatori. Grazie alle adozioni a distanza sono stati sostenuti per 8 anni i bambini della regione facendoli beneficiare del sostegno scolastico e delle cure mediche necessarie.
Centro d’accoglienza per giovani donne vittime di discriminazioni e soprusi nella regione di Dharmapuri
Campo estivo per la formazione di giovani volontari nel sud del Tamil Nadu
Campo estivo di orientamento professionale per le ragazze e i ragazzi di NETTUR e di
THERESPURAM (Tamil Nadu)
Ricostruzione della scuola di Kolayampattai per i bambini dalit di NETTUR
Costruzione di un nuovo ostello e di un pozzo per le ragazze del progetto ANDHRA RANI a Hyderabad (India)
Costruzione di una sala multiuso per ragazzi disabili dell’ostello ASHA NILAYAM alla periferia di Warangal (India)
Costruzione di un nuovo generatore solare all’ostello di EROHOME nel Tamil Nadu (India)
Rinnovamento del centro di Riabilitazione per ragazze disabili del nostro progetto MERCY HOME nel Kerala (India)
Costruzione di un generatore solare per l’ostello di COIMBATORE nel Tamil Nadu (India)