Okhrey – Nepal
28 aprile 2017
grazie alla generosità di 2 donatori luganesi, ora arriva l’acqua alle case e alla scuola del villaggio di Okhrey
bacino di captazione delle acque di sorgente
bambine, bambini, suore, mamme e maestre inviano un sorridente grazie
15 Settembre 2016
per la prima volta hanno potuto festeggiare “la giornata sportiva dei bambini in Nepal”
i 35 bambini dell’asilo, prima e seconda elementare ringraziano di cuore Eliana e Eduardo che, in occasione del loro matrimonio, grazie ai regali ricevuti da parenti e amici, hanno deciso di sostenere per 2 anni la loro istruzione e sponsorizzato il solar power system
Aprile 2016
Su richiesta di Padre George del nostro progetto Dharan, Costanzo, che sta visitando i bambini in Nepal, si è recato al villaggio per saperne di più prima di decidere se inserirlo nei nostri aiuti.
Ecco le sue impressioni:
A me sembrano suore eccezionali
Il villaggio è sperduto tra le montagne e il sacrificio delle suore è notevole
Siamo a 2400 metri e in inverno nevica pure
Da Dharan occorrono 4 ore di jeep: 3 su strada passabile e una su strada distrutta
Le Suore di Cluny e le maestre a Okhrey
Le maestre sono veramente simpatiche
Le mamme e i loro genitori di etnia Gurung sono tranquilli contadini buddisti
Coltivano soprattutto patate e lenticchie.
A causa delle frequenti interruzioni di corrente hanno urgente bisogno del SOLAR POWER SYSTEM.
Ho chiesto di avere subito subito un’offerta.
Un altro problema è la scarsità di acqua.
Anche in questo caso si potrebbe intervenire: fr. George chiederà un’offerta
Per quanto riguarda i bambini, fr. George ha portato sulla jeep 35 zainetti con quaderni e matite.
Dopo la festa dei bambini con canti e danze abbiamo dato a ciascun bambino uno zainetto, tre quaderni e una matita.
Oggi chiedo se occorre acquistare altro materiale didattico.
George ha fatto le 35 foto e, appena la stampante si rimetterà in funzione, le manderà allegando i dati anangrafici.
Mi sembra un progetto notevole.
il convento delle suore di Cluny e la scuola
Suor Mary Rose ai fornelli
ad Okrey “producono” la carta facendo bollire la corteccia, buttando una scodella di impasto nel “contenitore” passandolo poi nell’acqua e (miracolosamente) quando lo sollevano è tutto ben disteso e lo mettono ad asciugare al sole.